LA BERLINO DEGLI INTELLETTUALI

Questa volta a raccontarci Berlino non sono luoghi, edifici, strade o monumenti ma alcuni famosi personaggi del mondo culturale e artistico degli ultimi due secoli attraverso una selezione di citazioni.

La fotografia che fanno della città e della sua natura sembrerebbe scattata oggi e non il secolo scorso, o addirittura più indietro nel tempo; in poche parole, riescono a cogliere l’essenza e l’atmosfera di Berlino come pure la natura dei berlinesi.

BERLINO NELLE PAROLE DI SCRITTORI, MUSICISTI E FILOSOFI

Torre della TV dietro un tipico Plattenbau della DDR

Questi commenti rispondono alle curiosità e ai diversi quesiti che di solito tanti si pongono quando visitano Berlino (e tante volte anche chi ci abita da diverso tempo):

Molte persone notano con stupore che attraversando Berlino da un quartiere all’altro si ha l’impressione di visitare una città plurale. Impressione confermata anche dallo scrittore satirico Henry F. Urban agli inizi del ‘900:

“In qualità di newyorkese, trovo particolarmente strano che in realtà Berlino non esista, ma che ci siano solo un mucchio di paesi che si chiamano Berlino”.

Ha perfettamente ragione, Berlino come la conosciamo oggi risale al 1920, a seguito della riforma vengono uniti in una unica metropoli 7 città, 59 comuni rurali e 27 distretti agricoli.

Casa tipica di Berlino del tardo '800

Berlino sembra sempre in perenne movimento, sviluppo, cambiamento…

Sì, ed è forse la caratteristica più evidente della città, un po’ il suo marchio di fabbrica.

Di questo trattano le seguenti citazioni del secolo scorso:

C’è un motivo per cui si preferisce Berlino ad altre città: perché è in costante evoluzione. Ciò che oggi non funziona, può essere migliorato domani. Io e i miei amici auguriamo a questa grande e vivace città che la sua intelligenza, il suo coraggio e la sua cattiva memoria, in pratica che le sue caratteristiche più rivoluzionarie rimangano in vita”.

Bertolt Brecht (1898-1956, regista teatrale, poeta e drammaturgo tedesco).

È la tragedia di un destino, che condanna la pur tanto cresciuta Berlino a un continuo divenire, da insediamento slavo di pescatori a potente metropoli e capitale senza mai giungere al compimento del processo“. 

Moderno edficio "Cube Berlin" vicino la stazione Hauptbahnhof

Karl Scheffler ( 1869-1951, giornalista e critico d’arte tedesco).

Forse Berlino è ancora una volta il terreno di sperimentazione della modernità

Il caos di contorno, con il quale Berlino si mostra tra Kreuzberg e Kurfüstendamm, determina probabilmente la superiorità della città, che non solo si trova geograficamente e politicamente nella terra di nessuno, ma rappresenta un mondo in fase di trasformazione. La città è alla ricerca, senza ancora sapere di preciso cosa stia cercando.

Graffiti a Kreuzberg, Berlino

Sé stessa? Il futuro? Il proprio posto nel futuro, per quanto esso sia così difficile da individuare? Questa insicurezza è quasi la promessa del suo futuro, poiché sono sempre state le epoche di fermento creativo che hanno fatto progredire la città“. 

Wolf Jobst Siedle (1926, editore e giornalista berlinese).

Berlino è viva culturalmente e artisticamente, con una movimentata vita notturna. 

Anche su questo argomento non mancano le osservazioni dal passato:

Berlino è più forte della realtà, perché è la città dall’intelletto esuberante, la città della teoria, la città del chimico e del tecnico, la città dell’organizzatore generoso, la città dell’alimentazione artificiale, la città che viene influenzata in modo determinante dai libri. Berlino è la città del pragmatismo“.

Stefan Grossmann (1875-1935, giornalista e scrittore austriaco).

“Berlino non è una città, Berlino rappresenta solamente il luogo in cui alcune persone, molte delle quali ricche di ingegno, si ritrovano e alle quali detto luogo è totalmente indifferente”.

Ex casa occupata a Linienstrasse Mitte, Berlino

Heinrich Heine (1797-1856, uno dei maggiori poeti tedeschi).

“Io vidi Berlino e m’impressionò enormemente. Per la prima volta percepivo il ritmo, l’ebbrezza e il fermento della metropoli”.

Gerhart Haupmann (1862-1946, poeta, drammaturgo e romanziere tedesco).

La vita notturna berlinese: incredibile, una cosa simile il mondo non l’ha ancora vista! Un tempo avevamo uno straordinario esercito; ora abbiamo straordinarie perversioni! Vizi e ancora vizi! Qui bolle sempre qualcosa in pentola, signori mei! E bisogna averlo visto!”.

Klaus Mann (1906-1949, scrittore tedesco).

Un paio di citazioni tanto ironiche quanto vere sui berlinesi, incluso il loro segno distintivo “Berliner Schnauze”, termine che indica la loro schiettezza e il caratteristico senso dell’umorismo piuttosto cinico:

“Una barzelletta berlinese è impagabile”.

Scultura ironica davanti alla entrata di un negozio di fotografie

Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831, uno dei più importanti filosofi tedeschi).

“Il berlinese è attaccabrighe, strafottente, prepotente e rumoroso… I berlinesi, parvenu dell’ultima ora, sono presuntuosi, polemici e si pavoneggiano volentieri, ma hanno sempre la risposta pronta, sanno essere spiritosi, hanno senso dell’umorismo…”.

Jules Huret (1863-1915, giornalista e scittore francese).

“Il berlinese non ha tempo. Il berlinese è per lo più originario di Poznań o di Breslavia e ha sempre in mente qualcosa, telefona e fissa appuntamenti ai quali arriva trafelato e anche un po’ in ritardo ed è sempre indaffarato. In questa città non si lavora, qui si sgobba. Il berlinese non è solo operoso, è ininterrottamente e alacremente al lavoro…“.

Kurt Tucholsky (1890-1935, uno dei più importanti giornalisti ai tempi della Repubblica di Weimar).

Passiamo alla Berlino divisa dal Muro, questa semplice frase descrive in modo realista la condizione di Berlino Ovest di quel periodo:

“Berlino (ovest) è una gabbia surreale: coloro che sono all’interno, sono liberi”.

Murale su edificio a Berlino Mitte

György Ligeti (1923-2006, musicista austriaco, famoso per la colonna sonora del film di Stanley Kubrick “2001: Odissea nello spazio”).

Per concludere, riporto un bellissimo detto popolare, in una sola frase dice tutto riguardo Berlino:

“Tu sei pazzo figlio mio, tu devi andare a Berlino! Dove stanno i pazzi, quello è il tuo posto!”

Traduzioni di Barbara Colla

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