GLI ANNI IN CUI CHRISTIANE F. HA VISSUTO A GROPIUSSTADT

Fra i mille volti di Berlino c’è anche quello del quartiere Gropiusstadt nel distretto di Neukölln.

Un quartiere particolare e con una storia legata allo sviluppo edile nella Berlino ovest della guerra fredda.

Gropiusstadt diventò un luogo “famoso” fra la fine degli anni ’70 e inizio anni ’80 con la pubblicazione del libro “Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino” e del film “Christiane F., noi i ragazzi dello Zoo di Berlino”.

Christiane F. (Felscherinow) abitò in questo quartiere fra il 1975 e il 1978.

Gropiusstadt a Berlino

Una storia quella di Christiane F., che fece scalpore mostrando altro da quello che Berlino ovest aveva l’incarico di essere durante la guerra fredda: la vetrina del capitalismo sul confinante blocco comunista. 

L’immagine di Gropiusstadt uscita dal film e dal libro ha contribuito fino ad oggi al suo richiamo negativo.

IL MURO DI BERLINO HA CAMBIATO IL PROGETTO

La storia di questo progetto architettonico non inizia certo con Christiane F.. La progettazione risale a prima della costruzione del muro (13 agosto 1961).

All’epoca c’era l’emergenza abitazioni (cosa di cui Berlino soffre cronicamente) e quelle già esistenti nella zona più centrale non offrivano un sufficiente standard abitativo.

Il progetto per questo nuovo complesso residenziale fu affidato a Walter Gropius che nel 1919 fu creatore e direttore del leggendario Bauhaus a Weimar.

Il progetto edile che inizialmente portava il nome “BBR” (sta per Britz-Buckow-Rudow, quartieri del distretto di Neukölln), durò dal 1962 ai primi anni ’70 e venne poi rinominato Gropiusstadt.

Christiane F. Berlino

Nel frattempo Martin Gropius non potè vedere il lavoro ultimato, perché morì nel 1969. Il risultato però non aveva molto a che vedere con il progetto iniziale di Gropius.

Inizialmente l’idea era di costruire palazzi non più alti di 5 piani e tutto cambiò con la costruzione del muro.

A quel punto la superficie a disposizione si ridusse e si optò per costruire in altezza e fitto. Il grattacielo “Ideal” con i suoi 31 piani è uno degli edifici residenziali più alti in Germania.

QUARTIERE DORMITORIO O CENTRO RESIDENZIALE PER FAMIGLIE?

Nel dopoguerra uno dei problemi più gravi era la mancanza di case e quelle tipiche berlinesi erano state costruite così vicine una all’altra tanto che le stanze risultavano molto buie, l’idea di Gropiusstadt era quindi di costruire un centro abitato che offrisse migliori standard abitativi per le persone.

Non andò esattamente così e ne uscì qualcosa di più simile ad un quartiere dormitorio in cui la struttura creava anonimato.

Da qui in poi Gropiusstadt e i suoi abitanti dovettero convivere con il pessimo richiamo mediatico che descriveva l’abitato come degradato socialmente e che non migliorò dopo il libro di Christiane F. .

Quartieri di Berlino Gropiusstadt

Le voci e i pregiudizi sono spesso duri a scomparire: la mia esperienza è che Gropiusstadt è un luogo interessante con una struttura urbana diversa da quella tipica a cui la maggior parte di noi è abituata e in genere questo crea dal disagio al rifiuto.

Mancano alcuni riferimenti urbani a noi familiari, ad esempio negozi, bar e ristoranti posizionati al pian terreno degli edifici residenziali.

GROPIUSSTADT OGGI

Per certi versi ha similitudini con i quartieri a est come Marzahn.

Rispetto ai quartieri “classici” di Berlino è sicuramente più verde.

Il quartiere di Christiane F. a Berlino

E negli anni, grazie anche a lavori di restyling, Gropiusstadt ha iniziato a liberarsi del richiamo negativo e sempre più famiglie si trasferiscono qui.

Per chi ama i punti panoramici, consiglio di salire all’ultimo piano del grattacielo “Ideal” e avrete un panorama sicuramente diverso di Berlino.

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